Goldberg (1995), esponente della Psicologia del Sé, introduce all’interno del modello kohutiano il tema della disumanizzazione, tema che riteniamo essenziale per quel che riguarda l’analisi delle motivazioni psicodinamiche soggiacenti i comportamenti criminali ad opera di individui narcisisti.
Disumanizzazione è un termine convenzionale che indica un atteggiamento gravemente negativo verso un altro essere umano e un modo di trattarlo. Secondo Goldnerg la disumanizzazione implica un grado di giudizio, una valutazione che si accompagna alla mancanza di empatia in generale per la condizione dell’altro ed in particolare per la sofferenza dell’altro; talvolta però essa è accompagnata dal piacere di procurare dolore nell’altro. In questo senso la disumanizzazione diviene caratteristica essenziale sia dell’aggressività che della sessualità, ed in quest’ultimo caso si manifesta attraverso le perversioni.
La disumanizzazione è mossa da affetti quali la rabbia e la collera; secondo Goldberg (e secondo Kohut) la rabbia del narcisista ha una duplice origine: da un lato scaturisce da un danneggiamento della grandiosità, dall’altro deriva dalla perdita del controllo e dalla rottura della fusione con l’oggetto idealizzato onnipotente. La rabbia dunque deriva sia da una ferita narcisitica che da un tentativo di ristabilire l’integrità del Sé, ed opera col fine di rendere disponibile incondizionatamente un oggetto-Sé ammirante e di fondersi con un oggetto-Sé idealizzato.
Dunque secondo Goldberg la disumanizzazione nasce da un’intensa rabbia narcisistica e può essere canalizzata in attività violente (sessuali e non) in cui la mancanza di empatia con la condizione dell’altro può mettere l’individuo narcisista in condizione di compiere azioni aberranti e riprovevoli.
Il seguente schema riassume il modello della disumanizzazione proposto da Goldberg:
Da: studiopsicologia.com
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