L’uso di droghe pesanti come la cocaina e l’ecstasy sta gradualmente diminuendo tra le nuove generazioni Usa, e anche alcol e fumo, ma si fa strada sempre più l’abuso di psicofarmaci. Lo svela un editoriale sul New England Journal of Medicine.
La pubblicazione dell’inchiesta Monitoring the Future, sponsorizzata dal National Institute on Drug Abuse degli Usa e condotta dai ricercatori dell’University of Michigan, che ha analizzato un campione rappresentativo di 50.000 studenti di 400 istituti scolastici pubblici e privati Usa dal 1975 ad oggi, ha evidenziato che il consumo di droghe pesanti tra i teenager statunitensi nell’ultimo anno è sceso drasticamente rispetto ai dati degli anni ’90, come pure l’abuso di alcol e il fumo, che sono ai minimi storici. La nota dolente però è che ben il 7,2 per cento degli studenti degli istituti superiori (10 anni fa erano il 2,8 per cento) fa uso abituale di sedativi e oppiacei senza prescrizione e senza nessun controllo medico. Gli stimolanti sono invece in calo.
I farmaci sono decisamente più facili da ottenere rispetto alle droghe di strada: le fonti sono tipicamente gli armadietti dei genitori o degli amici, internet. Ma non va sottovalutata l’eccessiva leggerezza con la quale i medici di base statunitensi prescrivono, anche solo dopo un consulto telefonico, psicofarmaci per disturbi del sonno o sindrome da deficit di attenzione.
Dietro all’eccessiva confidenza dei teenager con i farmaci ci sono anche motivi culturali e sociali: la pubblicità dei farmaci, che in Italia è vietata, negli Usa è martellante (si è passati da un investimento pubblicitario di 1,8 miliardi di dollari nel 1999 a 4,2 miliardi nel 2004) e contribuisce a fornire alla popolazione l’immagine dei farmaci come di un aspetto di routine della vita di tutti i giorni, mentre l’abitudine tipicamente commerciale di ridurre il tema degli effetti collaterali ad un aspetto marginale diffonde l’idea che i farmaci siano del tutto sicuri.
Fonte: http://it.health.yahoo.net
Nessun commento:
Posta un commento